L’ortopantomografia, o radiografia panoramica delle arcate dentarie, é un’indagine radiografica che, grazie a una speciale tecnica, consente la visione di entrambe le arcate, superiore e inferiore, su un’unica radiografia. La complessità tecnica dell’esame é resa necessaria dalla forma particolare della dentatura, che é curvilinea “a ferro di cavallo”, e dalla esigenza di “svolgerne” l’immagine proiettandola su un unico piano senza sovrapposizioni e con la minor distorsione possibile. Questo risultato si ottiene facendo passare attraverso il cranio del paziente un sottile fascio di raggi x che compie un movimento circolare mentre la pellicola ruota anch’essa intorno al cranio. In questo modo si proietta sulla pellicola, punto per punto, l’immagine di un solo tratto della dentatura del paziente e, al termine della rotazione, si ottiene la proiezione radiografica complessiva delle arcate.
L’immagine ottenuta con l’ortopantomografia comprende, oltre ai denti, anche le loro strutture di sostegno, le ossa alveolari, la mandibola e numerose altre importanti formazioni anatomiche adiacenti. Per questo motivo, l’ortopantomogarfia é un’indagine importantissima per l’odontoiatra ma é utile anche per altre specialità, come l’otorinolaringoiatria, la chirurgia maxillo-facciale e le malattie dello scheletro.
L’ortopantomografia espone il paziente ad una modesta dose di raggi x, all’incirca equivalente a quella di una radiografia di una parte corporea periferica (spalla, cranio, ginocchio ecc..) e comunque molto inferiore a quella fornita con un esame assai più complesso come la TAC o anche con serie di radiografie dentarie che coprano tutta la bocca. L’esame non é fastidioso per il paziente ma obbliga alla immobilità del cranio per circa 15 secondi: questo fa sì che questa indagine non é indicata nei bambini nei primi anni di vita e nei pazienti con importanti problemi neurologici o psichici.